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Mi bruciano gli occhi. Devo cambiare gli occhiali.

C’è della malinconia che mi serpeggia tra le dita delle mani. E un pensiero fisso che non riesco a mettere da parte.
Quest’idea, qualcosa che dovrei fare. Che se la facessi chissà cosa potrebbe succedere. Chissà cosa potrebbe cambiare.

Dettagli. Forse meno importanti dell’urgenza di cambiare queste cazzo di lenti graffiate, e questa montatura che sta insieme con il fil di ferro.
Forse meno importanti di tante altre cose che però non mi martellano così insistentemente la testa.

Oggi ho pensato ad Adele. I suoi settant’anni, il rossetto rosso e la giacchetta dorata. La sua merceria, la sua casa sempre in ordine ma comunque sempre un po’ polverosa. Adele H., perché sua madre aveva una passione per la letteratura francese. Adele H. che odia i gatti e ancor di più odia chi li ama.
E le sigarette fumate con un accanimento inspiegabile. Le scarpe con i tacchi a rocchetto e il desiderio ancora lì.

Ma mi bruciano gli occhi. E devo cambiare gli occhiali.